Il 13 marzo 1861 a Torino il deputato bolognese Marco Minghetti presenta un progetto di decentramento dell'ordinamento amministrativo italiano articolato in 4 disegni di legge: eliminazione del sistema centralizzato piemontese e ampi poteri a regioni, province e comuni; creazione di un ordinamento regionale su base elettiva che consenta di conservare le tradizioni e i costumi delle diverse realtà italiane (alle regioni, in particolare, devono spettare il potere legislativo e l'autonomia finanziaria in materia di lavori pubblici, istruzione superiore, sanità, opere pie e agricoltura. Province e comuni devono ampliare le loro competenze e la loro base elettorale. I sindaci devono diventare elettivi e non più di nomina regia). Allo Stato spettano la politica estera, i grandi servizi di utilità nazionale (difesa, ferrovie, poste, telegrafi, porti) e un'azione di vigilanza sull'operato degli enti locali.