Il 12 marzo 1981 i magistrati Turone e Colombo ordinano una perquisizione ai recapiti di Licio Gelli, nell’ambito dell’inchiesta sul falso rapimento del bancarottiere Michele Sindona. A Castiglion Fibocchi (Arezzo), sede degli uffici della società Giole, viene rinvenuto un elenco di 962 iscritti alla loggia massonica segreta P2. Comincia a svelarsi così l’esistenza di una fitta rete di poteri e interessi. È il più grave scandalo della storia repubblicana. La lista verrà resa pubblica solo due mesi dopo per volontà – non proprio ferrea – dell’allora presidente del consiglio Arnaldo Forlani. Le sue dimissioni risultano inevitabili dopo un ritardo di questo tipo. A settembre il Parlamento istituisce la commissione parlamentare di inchiesta sulla Loggia massonica P2, presieduta da Tina Anselmi, che terminerà i suoi lavori tre anni dopo.