Domenica 8 marzo 1931 a Torino, dopo la pubblicazione del "Manifesto della cucina futurista" nel dicembre 1930, si tiene il primo pranzo futurista durante l'inaugurazione della Taverna Futurista del Santopalato, un ristorante di proprietà di Angelo Giachino, che diventa il tempio della cucina futurista. La Taverna "Santopalato", il cui nome viene coniato dallo stesso Filippo Tommaso Marinetti, arredata dall'architetto Nicolay Diulgheroff e decorata dall'"aeropittore" Luigi Colombo, detto Fillia, viene inaugurata l'8 marzo 1931 con un pranzo di quattordici portate di ispirazione futurista: antipasto intuitivo, aerovivande, brodo solare e salame con brodo di caffè e il famoso "carneplastico", il più noto dei piatti della cucina futurista. La ricetta (in gergo futurista "formula") è dell'"aeropittore" Fillia. Si tratta di un cilindro di carne di vitello ripieno di undici qualità di verdura, sostenuto da tre sfere di carne di pollo e da un anello di salsiccia, e coronato da uno strato di miele. La Taverna chiude i battenti nell'immediato dopoguerra.