Il 5 marzo 1861 muore lo scrittore e colonnello garibaldino Ippolito Nievo, che avendo ricevuto l'incarico di riportare dalla Sicilia i documenti amministrativi delle spese sostenute dalla spedizione dei MIlle, si imbarca con i capitani Maiolini e Salviati e lo scritturale Fontana sulla nave a vapore "Ercole". Sullo stesso vapore viaggia Pietro Nullo, fratello minore di Francesco Nullo, anche lui volontario garibaldino, ma con mansioni diverse da Nievo e colleghi. Nella notte tra il 4 e il 5 marzo 1861, durante la navigazione da Palermo a Napoli, la nave fa naufragio nella zona di Capri, muoiono tutte le persone imbarcate e né relitti né cadaveri vengono restituiti dal mare. Le circostanze del naufragio sono indagate un secolo dopo dal discendente Stanislao Nievo, che ne ricava anche un romanzo ( "Il prato in fondo al mare" edito da Arnoldo Mondadori Editore, nel 1974), avanzando l'ipotesi che il naufragio sarebbe provocato da un attentato, il cui movente potrebbe essere la volontà di nascondere il ruolo giocato da finanziamenti internazionali, in particolare del Regno Unito, a favorire la spedizione dei Mille.