Il 2 marzo 1941, in seguito alle molte pressioni da parte della Germania, la Bulgaria di re Boris III (1894–1943), dichiara guerra alla Gran Bretagna e contestualmente invade la Grecia nord orientale e la Macedonia iugoslava. Poche settimane prima dell’entrata nel conflitto a fianco dell’Asse della Bulgaria, alcuni centri ferroviari di questo Paese (ancora neutrale) sono proditoriamente bombardati da bimotori britannici Wellington provenienti da aeroporti ellenici. Intanto le truppe tedesche destinate ad attaccare la Grecia incominciano ad attraversare il Danubio e a riversarsi in territorio bulgaro. Si tratta di forze imponenti: la 12^ Armata, composta da 5 corpi d’armata (il IV, l‘XI, il XIV, il XVIII e il XXX); il 1 Gruppo corazzato di von Kleist, forte di 3 divisioni (5^, 9^ e 11^), un’altra divisione corazzata, la 2^, aggregata all’XI corpo d’armata, e infine l’8° Corpo aereo al comando dal gen. Wolfram von Richthofen. I tedeschi rispondono così agli inglesi che, il 23 febbraio, ottengono dal primo ministro Koritzis l'accettazione formale dell'aiuto inglese che comprende 100.000 uomini, 240 pezzi di artiglieria da campagna, 32 cannoni di medi calibro, 192 cannoni antiarei e 142 carri armati.