Il 22 febbraio 1921 nasce a San Giorgio di Piano (Bologna) l’attrice Giulia Anna “Giulietta” Masina. Appassionata di teatro, si laurea in filosofia a Roma e inizia la carriera alla radio nella trasmissione "Terzoglio" (1942), ottenendo grande successo con le avventure degli sposini Cico e Pallina, su testi scritti da Federico Fellini, di cui il 30 ottobre 1943 diventa la moglie e musa ispiratrice di diverse pellicole. La Masina debutta nel cinema con "Senza pietà" (1948) di Alberto Lattuada, ma si afferma con i successivi "Persiane chiuse" (1950) di Luigi Comencini, "Luci del varietà" (1951), esordio registico di Fellini (il film è firmato da lui e da Lattuada). Con "La strada" (1954), premiato con l’Oscar, decolla il suo sodalizio artistico con il marito, che proseguirà con "Il bidone" (1955) ed il celeberrimo "Le notti di Cabiria" (1957), ancora insignito dell’Oscar, che le frutta il riconoscimento per la migliore interpretazione femminile a Cannes (Francia). Notevoli interpretazioni della Masina anche quelle di "Giulietta degli spiriti" (1965) e "Ginger e Fred" (1985), entrambi firmati da Fellini. Giulietta lavora anche in sceneggiati televisivi e muore il 23 marzo 1994 a Roma per un tumore ai polmoni, pochi mesi dopo la scomparsa del marito, avvenuta il 31 ottobre 1993.