Il 16 febbraio 2001 a Padova Michele Profeta, pregiudicato di origine siciliana residente a Mestre (Venezia) , viene fermato perché sospettato di essere il serial killer di Padova. Nel corso delle perquisizioni, in casa sua vengono trovati un revolver Iver Johnson calibro 32 un mazzo di carte dal quale mancano i quattro "Re" (l'assassino li lascia accanto ai cadaveri), il normografo con il quale, secondo l'accusa, sono scritte le lettere del serial killer. Interrogato il 17 Profeta nega ogni addebito, ma il 20 la magistratura convalida il fermo. Gli vengono addebitati due delitti: il tassista Pierpaolo Lissandron, ucciso il 29 gennaio, e l'agente immobiliare Walter Boscolo, ucciso il 10 febbraio. Il 23 maggio 2002 Profeta, riconosciuto colpevole, viene condannato all'ergastolo. Michele Profeta muore il 16 luglio 2004 nel carcere di San Vittore, a Milano, mentre sta sostenendo il primo esame universitario.