Il 15 febbraio 1841 a Londra (Inghilterra) il matematico William Henry Fox Talbot brevetta il calotipo (dal greco Kalos, bello e Typos, segno), o talbotipo dal suo cognome, che i fotografi itineranti iniziano ben presto a utilizzare. Si tratta del primo procedimento positivo-negativo. Il calotipo è riferito al negativo prodotto dall'esposizione in camera di una carta sensibilizzata con soluzione di ioduro di potassio e nitrato d'argento; il positivo è dato dalla carta salata (trattata con nitrato d'argento e sale) che viene pressata a contatto con il calotipo. Il procedimento di Talbot è posteriore di sette mesi al dagherrotipo del francese Luis Daguerre, è più laborioso e di qualità minore, però offre il vantaggio di ridurre il tempo di esposizione da ora a pochi minuti e consente di ottenere quante copie servono da ciascun negativo, inoltre la calotipia è utilizzata per l'illustrazione a stampa: il negativo viene inciso su lastre di rame e l'immagine riprodotta su una rotativa.