Il 26 gennaio 1991 durante l'operazione "Desert Storm", i soldati iracheni che occupano il Kuwait iniziano a incendiare i pozzi petroliferi e gli oleodotti del paese e milioni di barili di petrolio vengono riversati in mare. Si forma una chiazza lunga 100 miglia e larga 30. Gli Usa, che attribuiscono all'Iraq la responsabilità della catastrofe ecologica, nei giorni successivi bombardano le stazioni di pompaggio, bloccandole e arrestando la "marea nera".