Il 21 gennaio 1911 nasce a Milano la giornalista Camilla Cederna, la più nota e brillante del secondo dopoguerra. Si laurea in letteratura latina con una tesi su "Prediche contro il lusso delle donne dai filosofi greci ai Padri della Chiesa". Esordisce come giornalista nel 1939, con un articolo sulla pasticceria Motta di Piazza Duomo, in cui descrive i dolciumi e le commesse che li vendono, pubblicato su L'Ambrosiano, quotidiano milanese vicino al Partito Nazionale Fascista. Dal 1945 al 1955 è redattrice nel settimanale L'Europeo, mentre dal 1958 all'1981 lavora come inviata per L'Espresso, dove è anche titolare di una rubrica di fatti di costume: Il lato debole. Negli anni '90 collabora con il periodico Panorama. La Cederna è pesantemente coinvolta nell'attacco al Commissario Calabresi ed è responsabile morale della sua uccisione. Ha poi questioni con Giovanni Leone venendo poi condannata per diffamazione. Un'altra vicenda riguarda Enzo Tortora: La Cederna viene aspramente criticata da Enzo Tortora durante il caso Calabresi. Il presentatore genovese prende le difese del commissario Luigi Calabresi nei suoi articoli, in risposta a una famosa lettera aperta avente 800 firme pubblicata a margine di un articolo della Cederna. E quando Tortora viene ingiustamente arrestato per una falsa accusa di droga la Cederna restituisce l'attacco con molta pesantezza. La Cederna muore il 5 novembre 1997 a Milano.