Il 18 gennaio 1991 un aereo Tornado, con a bordo il maggiore Gian Marco Bellini e il capitano Maurizio Cocciolone viene abbattuto dalla contraerea irachena. L'aereo parte dalla base di Al Dhafra ed ha come obiettivo alcuni depositi iracheni in Kuwait. L'aereo di Cocciolone e Bellini fa parte di una squadriglia composta da altri sette velivoli che tornano alla base per questioni tecniche. Il Tornado di Bellini e Cocciolone va invece avanti secondo il piano di volo. Lancia i suoi razzi e le sue bombe ma viene colpito da un missile della contraerea irachena. Bellini e Cocciolone azionano i seggiolini eiettabili e si salvarono. A terra, però, vengono catturati dai soldati iracheni. Il 21 gennaio l'emittente di Saddam Hussein trasmette le immagini di sette piloti catturati, tra cui il comandante Cocciolone. Bellini e Cocciolone, nelle mani degli iracheni, vengono liberati il 5 marzo. Due giorni dopo i due tornano in Italia. Attualmente Bellini è il comandante della base di Ghedi. Cocciolone è anche lui nei ruoli dell'Aeronautica: si occupa di elettronica.