Il 10 gennaio nasce a Cava dei Tirreni (Napoli) Luigi “Gino” Palumbo e si occupa sempre di sport. Infatti inizia nel 1949, al Mattino la sua carriera di cronista sportivo. Nel 1953 fonda SportSud. Nel 1962 Palumbo è assunto dal Corriere della Sera, chiamato da Alfio Russo a dirigere la redazione sportiva. Dirige il Corriere d'Informazione (edizione pomeridiana del Corriere della Sera) dal dicembre 1972 fino al gennaio 1975. Successivamente, dal novembre 1976 fino al 1983 , dirige "La Gazzetta dello Sport", che guida , rivoluzionando la prima pagina e il modo stesso di raccontare lo sport sulla carta stampata. Si contrappone a Gianni Brera, da cui lo divide una diversa concezione del gioco del calcio: mentre per Brera è importante la solidità della difesa, Palumbo predilige il gioco d'attacco e ha il suo campione in Gianni Rivera, di cui ammira le spettacolari intuizioni. E' proprio Palumbo a sollevare la polemica che investe la nazionale italiana nel 1970, allorché Gianni Rivera è lasciato in panchina fino all'84º minuto della finale del Campionato del mondo in Messico. Direttore editoriale della Gazzetta dopo la nomina di Candido Cannavò, viene designato alla direzione del Corriere della Sera, ma rinuncia per motivi di salute. Palumbo muore il 29 settembre 1987 a Milano.