L’11 gennaio 1911 nasce a Napoli il magistrato Luigi Bianchi d'Espinosa, discepolo di Benedetto Croce, laureato in giurisprudenza e vincitore del concorso di magistratura durante il fascismo. Al momento dell’armistizio dell’8 settembre 1943 Bianchi d'Espinosa è giudice presso il Tribunale di Firenze ma si unisce ai primi nuclei di partigiani che tentano di sottrarre armi ai magazzini militari. Ricercato dalla polizia, si trasferisce a Roma diventando agente di collegamento della giunta militare del Partito d'Azione diretta da Riccardo Bauer. Dopo la liberazione della capitale, dal luglio al settembre 1944 Bianchi d'Espinosa viene aggregato all’VIII Armata britannica come ufficiale di collegamento tra questa e le unità partigiane. Nel dopoguerra è pubblico accusatore in vari processi contro i fascisti, presidente di sezione e poi Procuratore generale presso il Tribunale di Milano, docente universitario, e pubblica vari saggi di carattere giuridico. Bianchi d'Espinosa muore il 24 giugno 1972 a Milano.