Il 5 gennaio 1821 muore a Milano il poeta dialettale Carlo Porta. Carlo nasce il 15 giugno 1775 a Milano e il padre è cassiere generale al Monte di Santa Teresa, la Tesoreria di stato asburgica, e fonda poi, con altri, una banca privata, la Zanca, Porta e C.. Carlo studia al Regio Imperial Collegio di Monza e dopo gli studi, con l’arrivo dei francesi, viene mandato dalla famiglia a Venezia, dove lavora con modeste mansioni all’intendenza di finanza austriaca. Dopo un paio anni Carlo torna a Milano e lavora come cassiere nella banca del padre. Intanto recita con successo al teatro Patriottico. Dopo alterne vicende tra francesi e austriaci Carlo Porta, sposata una bella e giovane vedova, partecipa alla vita culturale di Milano che gravita intorno al «Conciliatore» di Silvio Pellico e Giovanni Berchet. Tra le raccolte delle sue poesie, "Ona vision", "La Ninetta del Verzee", "EI lament del Marchionn".