Il 25 dicembre 1900 viene pubblicata sul Neue Freie Presse, giornale viennese, la novella "Leutnant Gustl" di Arthur Schnitzler che costituisce il primo esempio nella letteratura tedesca di opera narrativa condotta esclusivamente secondo la tecnica del monologo interiore. Schnitzler nasce il 15 maggio 1862 a Vienna (Austria) e attraverso il monologo inferiore del sottotenente Gustl, mette a nudo le debolezze e la meschinità di un carattere individuale e lascia allo stesso tempo trasparire, con sottile ironia, i difetti e i limiti della struttura mentale dell'ufficiale imperialregio all'epoca precedente il primo conflitto mondiale. Il sottotenente Gustl è però solo il primo di una serie di racconti e romanzi (Verso la libertà, 1902-1908, Fuga nelle tenebre, 1912-1917, Il ritorno di Casanova, 1915-1917, La signorina Else, 1921-1923, Doppio sogno, 1907-1925, Teresa, 1924-1927) in cui lo scrittore viennese riuscirà a ritrarre, con occhio distaccato ma allo stesso tempo partecipe, la condizione di autodistruttiva e alienante solitudine dell'individuo nella società moderna. I racconti di Schnitzler suscitano grande interesse da parte del contemporaneo e connazionale Sigmund Freud, il quale arriverà a considerarlo una sorta di suo "doppio. E Arthur Schnitzler muore il 21 ottobre 1931 a Vienna.