Il 23 dicembre 1970 il Tribunale di Bari, nel processo d'appello, condanna all'ergastolo Luciano Liggio, capo della mafia di Corleone (Palermo). Luciano Liggio nasce il 6 gennaio 1925 a Corleone. Deciso e spietato, non esita mai a eliminare i tanti ostacoli che incontra , dal sindacalista Placido Rizzotto (1948) al capomafia Michele Navarra (1958), cui succede guidando i corleonesi all’assalto della città di Palermo in aperta sfida al predominio delle altre famiglie di Cosa Nostra, conquistando i mercati illegali e arricchendosi con l’edilizia, pubblica e privata. Arrestato una prima volta nel 1964, Liggio viene assolto per insufficienza di prove nei processi di Catanzaro (1968) e di Bari (1969). Nel 1971 Liggio uccide il procuratore capo di Palermo Pietro Scaglione poi diventa latitante nel nord Italia, facendo numerosi sequestri di persona, tra cui quelli di Luigi Rossi di Montelera e di Paul Getty III. Arrestato a Milano nel 1974 e condannato all'ergastolo viene trasferito nel carcere Badu ‘e Carros (Nuoro) dove muore d'infarto il 15 novembre 1993.