Il 22 dicembre 2000 a Lagonegro (Potenza) il giudice per le indagini preliminari del Tribunale, Vincenzo Starita, assolve con formula piena l'arcivescovo di Napoli Michele Giordano dall'accusa di usura. Il pubblico ministero aveva chiesto tre anni. Il Gip assolve, con la stessa formula, anche il nipote del Cardinale, Nicola Giordano. Il cardinale di Napoli era accusato di associazione a delinquere finalizzata all'usura, di usura continuata e di appropriazione indebita.