L'11 dicembre 2000 a Forlì, Marco Pantani viene condannato a tre mesi di reclusione con la condizionale, un milione e duecentomila lire di multa e sei mesi di sospensione dalle gare. Si tratta della prima condanna penale in Italia per “frode sportiva”: il giudice non accoglie la richiesta di assoluzione del pm, ma sentenzia che il romagnolo ha alterato i valori del suo sangue per ottenere prestazioni sportive migliori. I fatti risalgono al 1995, il 18 ottobre per la precisione. Pantani cade durante la Milano-Torino e si procura una fattura esposta della gamba. Viene ricoverato al Cto del capoluogo piemontese e i medici, durante le analisi preoperatorie, gli riscontano valori sballati dell’ematocrito. Il “caso” Pantani non diventa tale fino al Giro d’Italia 1999, quando viene fermato nella tappa di Madonna di Campiglio con l’ematocrito fuori norma. A quel punto entra in scena il giudice Raffaele Guariniello di Torino che, nell’ambito delle indagini sul doping nello sport, apre un fascicolo a suo carico. Pantani potrebbe essere stato colpito nelle tappa di Madona di Campiglio da una truffa orchestrata da scommettitori clandestini che puntanoingenti somme sula sua esclusiona dal Giro d'Italia.