Il 6 dicembre 1990 un jet militare MB 326, dopo essere entrato in avaria, viene abbandonato dal pilota che si lancia con il paracadute mentre il veicolo si schianta contro l’Istituto Salvemini di Casalecchio di Reno (Bologna) uccidendo 12 ragazzi e ferendone altri 86. Il processo a carico del pilota inizierà il 19 gennaio 1995 e si concluderà con la condanna a due anni e mezzo per il pilota Viviani e per due superiori. Le condanne saranno annullate in secondo grado nel 1997 perché «il fatto non costituisce reato» e anche la Cassazione confermerà la sentenza d'appello. La strage viene quindi attribuita a un tragico incidente.  Il 16 dicembre 1999 un accordo stragiudiziale chiuderà la vicenda con un risarcimento modesto per le famiglie delle giovani vittime: (150 milioni per genitore e 60 milioni di vecchie lire a superstite) e delle parti civili (fino a 300 milioni per i feriti più gravi). Una vicenda sulla quale per troppo tempo c'è un insopportabile silenzio.