Il 23 novembre 1980 un violento terremoto di 7,5 gradi Richter sconvolge le regioni dell'Italia meridionale, in particolare Basilicata e Campania, per un'estensione di 27.000 chilometri quadrati e coinvolgendo 649 comuni. I morti sono circa 6.000, i feriti oltre 10.000 e 300.000 i senzatetto. Alcuni paesi sono completamente cancellati. Devastate le province di Napoli, Salerno, Avellino e Potenza. Conosciuto come il terremoto dell'Irpinia, è causa di scandali, nonostante l'ingente quantità di denaro pubblico versato, la ricostruzione è per decenni incompleta. Viene stanziata una accisa di 75 lire sulla benzina che è ancora attiva ed è la settima di 17 accise che partono dal finanziamento per la guerra d’Etiopia (1935-1936) e della crisi di Suez (1956).