Il 5 novembre 1940 a 755 miglia nautiche (1.398 km) a sud-sud-ovest di Reykjavík (Islanda) l l'incrociatore ausiliario (nave mercantile armata) britannico Jervis Bay viene affondato dall'incrociatore pesante (o corazzata tascabile) tedesco Admiral Scheer. 65 sopravvissuti del Jervis Bay sono raccolti dalla nave svedese Stureholm. Tutto inizia in mattinata quando l'idrovolante da ricognizione dell'incrociatore tedesco intercetta un grosso convoglio britannico, il convoglio HX84 partito dal porto canadese di Halifax. Lo Scheer si dirige alla massima velocità verso il convoglio, affondando strada facendo il mercantile Mopan, che naviga isolato. Poco prima delle 16:30 lo Scheer intercetta il convoglio britannico, formato da 37 mercantili di diverso tipo scortati dall'incrociatore ausiliario Jervis Bay; mentre l'incrociatore si porta a tiro, il piccolo Jervis Bay inizia a stendere una cortina fumogena per coprire i mercantili, per poi dirigersi a tutta velocità contro lo Scheer. Crivellato di colpi, il Jervis Bay affonda con la perdita di quasi tutto il suo equipaggio, ma con il suo sacrificio riesce a dare un vantaggio di 22 minuti al resto del convoglio. Con il sole che sta calando, lo Scheer si lancia all'inseguimento del convoglio, e con l'ausilio di riflettori, radar e razzi illuminati, rintraccia uno a uno i mercantili. Alle 20:40, quando viene sospeso l'inseguimento, lo Scheer ha sparato quasi metà delle munizioni di scorta, affondando cinque navi mercantili (tra cui una petroliera) e danneggiandone altre tre.