Il 5 novembre 1930 muore a Pinerolo (Torino) il politico Luigi Facta, l'ultimo primo ministro italiano prima della presa del potere da parte di Mussolini il 31 ottobre 1922. Facta nasce il 16 novembre 1861 a Pinerolo, si laurea in giurisprudenza, avvocato, entra in politica nel 1892 venendo eletto deputato e mantenendo il seggio per un trentennio. sottosegretario alla giustizia e agli interni per poi divenire Ministro delle Finanze (dal 1910 al 1914) Facta da neutralista sostiene poi la prima guerra mondiale, nella quale perde un figlio. Nuovamente ministro delle Finanze nel quinto esecutivo guidato da Giolitti (1920 - 1921) diventa presidente del Consiglio dei ministri il 26 febbraio 1922, e Facta (che occupa ad interim anche il ruolo di Ministro degli Interni) conserva l'incarico fino al 31 ottobre 1922. Quando apprende che i fascisti avrebbero organizzato una marcia su Roma, è dapprima indeciso sul da farsi e successivamente propone al Re di promulgare lo stato d'assedio, senza però ottenere la firma del sovrano. L'indomani, Facta e il suo governo rassegnano le dimissioni, e Vittorio Emanuele III fa telegrafare a Mussolini che si trova a Milano di recarsi immediatamente a Roma per formare il nuovo governo. Facta non si oppone al regime, e nel 1924 viene nominato senatore del Regno.