L'1 novembre 1870 con l'Enciclica "Respicientes ea omnia" Papa Pio IX scomunica re Vittorio Emanuele II. L'enciclica è la ricostruzione del movimento rivoluzionario italiano guidato dal regno sabaudo, delle sue strategie propagandistiche e delle aggressioni contro lo Stato Pontificio fino all’invasione di Roma, evento sacrilego che porta alla scomunica di tutti quanti vi hanno preso parte. Anche il provvedimento reale di scioglimento dei monasteri è ìuno dei motivi della scomunica. Però il 29 maggio 1859 (all’insaputa del Consiglio dei ministri), Re Vittorio Emanuele II invia una lettera al papa Pio IX chiedendogli una «grazia» nel momento in cui si trovava, secondo le sue parole, «in pericolo di morte ad ogni istante». Nello scritto, Vittorio Emanuele II s’impegna, tra l’altro, anche a regolarizzare la sua posizione con Rosa Vercellana. Il pontefice deciderà di accordare il perdono al sovrano, a patto che non ricada più nelle stesse colpe.