L'1 dicembre 1910 nasce a Milano l'attore Agostino "Tino" Carraro. Diplomato all'Accademia dei Filodrammatici, recita con attori come Ernesto Calindri, Laura Adani, Evi Maltagliati e Luigi Cimara, con i quali interpreterà "Anna Karenina" nel 1941. Con il dopoguerra, dal 1951 al 1952, entra al Piccolo Teatro di Roma, diretto da Orazio Costa, dove interpreta "Le colonne della società" di Ibsen e "Così è (se vi pare)" di Pirandello. Debutta al cinema in "I sette dell'Orsa Maggiore" (1952) di Duilio Coletti. Primo attore del Piccolo di Milano, Tino Carraro ha un sodalizio artistico con Giorgio Strehler da cui nascono spettacoli memorabili come: "Ingranaggio", "Giulio Cesare", la "Trilogia della villeggiatura", "Il giardino dei ciliegi", "Most Milan", "Coriolano" e "L'opera da tre soldi". Recita con Gina Lollobrigida in “Venere imperiale” (1963) di Jean Delannoy. L'incontro con Sandro Bolchi, signore degli sceneggiati della prima televisione italiana, avvia interpretazioni famose: Il mulino del Po (1963); I miserabili (1964), I promessi sposi (1967), Le mie prigioni (1968) e I corvi (1969). Esportato cinematograficamente anche all'estero, è uno degli attori più usati dal francese Georges Franju (L'amante del prete e il televisivo La ligne d'ombre), poi interpreta “Il gatto a nove code “(1971) di Dario Argento. Carraro torna al Piccolo di Milano interpretando “Re Lear" (1972) e "La tempesta" (1978), entrambe di Shakespeare. Carraro muore il 12 gennaio 1995 a Milano.