Il 27 ottobre 1960 a Milano Goffredo Lombardo, produttore del film "Rocco e i suoi fratelli" , dopo lunghe discussioni con la magistratura, accetta, all'insaputa del regista Luchino Visconti, l'oscuramento di 15 minuti della pellicola. Visconti ricorre alla magistratura chiedendo il sequestro delle copie oscurate. Il 2 novembre 1960, la commissione d'appello stabilisce definitivamente che la pellicola deve essere "alleggerita" delle scene sotto accusa. Non solo: Visconti verrà anche denunciato per aver realizzato un film gravemente offensivo del pudore. L'istruttoria durerà sino al 1966, quando il regista milanese verrà definitivamente assolto dall'imputazione.