Il 16 ottobre 1890 nasce a Corinaldo (Ancona) Maria Goretti che a 12 anni è vittima di un tentativo di stupro, il 5 luglio1902, da parte del diciannovenne Alessandro Serenelli. Alla reazione di Maria, Alessandro la colpisce ripetutamente con un punteruolo di legno. Maria muore il 6 luglio 1902 all'Ospedale di Nettuno (Roma) e viene beatificata nella basilica di San Pietro il 27 aprile 1941 da Papa Pio XII. L'11 dicembre 1949 Papa Pio XII riconosce come miracolose due guarigioni attribuite all'intercessione di Maria Goretti e la canonizza il 24 giugno 1950 in piazza San Pietro, nella Città del Vaticano. Alessandro Serenelli viene condannato a 30 anni di reclusione. Nel carcere giudiziario di Noto (Siracusa) dal 1902 al 1918, Il terzo anno di segregazione, nel dicembre 1906, fa un sogno: gli pare di vedere Maria, in un campo di gigli, che gli viene incontro e gli porge quei fiori. Ogni volta che ne prendeva uno – in totale quattordici, come i colpi che le inferse – si tramutavano in lingue di fuoco. Il mattino dopo si rivolge al cappellano del carcere: è quello l’inizio della sua conversione; incoraggiato anche dal vescovo del tempo, Giovanni Blandini, matura il pentimento e la conversione alla religione cattolica . Nel 1929, dopo 27 anni di reclusione, Serenelli è scarcerato in anticipo per buona condotta e chiede il perdono dei familiari di Maria Goretti: la madre glielo accorda. Serenelli trascorre il resto della sua vita come giardiniere e portinaio in vari conventi, l'ultimo è quello dei cappuccini a Macerata dove muore il 6 maggio 1970, a 87 anni, per le conseguenze di una frattura del femore provocata da una caduta.