Il 28 settembre 1420 Papa Martino V fa il suo ingresso a Roma che trova distrutta e ridotta a un cumulo di macerie. La miseria è tale che nella Festa dei Santi Pietro e Paolo del 1414 non si erano potute accendere le lampade della Confessione. Papa Martino V capisce subito l'importanza decisiva di ricostruire Roma e di restaurare il potere temporale della Chiesa approfittando della morte nel 1424, durante l’assedio de L’Aquila, del capitano di ventura Braccio da Montone – che aveva spadroneggiato in tutta l’Italia centrale. Papa Martino V viene eletto Papa l’11 novembre 1417 con la necessaria maggioranza dei due terzi dei 23 cardinali e dei 6 rappresentanti di ognuna delle 5 nazioni presenti a Costanza (Germania) per il Concilio. Durante il suo pontificato Papa Martino V promuove la ripresa dell'economia e favorisce i primi umanisti e artisti della prima età rinascimentale. Una sua statua è nel Duomo di Milano, opera di Jacopino da Tradate.