Il 24 settembre 1990 a Monaco (Principato di Monaco) la Federazione mondiale di atletica leggera (Iaaf) riammette ufficialmente alle gare dopo la squalifica di due anni per l'uso di steroidi anabolizzanti lo sprinter canadese Ben Johnson. Benjamin Sinclair Johnson junior nasce il 30 dicembre 1961 a Falmouth (Giamaica) ma diventa cittadino canadese. Al suo debutto internazionale, nel 1980, si scatena una rivalità molto accesa con l'americano Carl Lewis, a quell'epoca dominatore incontrastato della velocità: Johnson lo batte nel 1985 e stabilisce il record dei 100 m con 9"83 nel 1987 ai mondiali di Roma. Quando cominciano a circolare voci sulla liceità dei mezzi usati dal canadese per la sua preparazione atletica, Johnson smentisce con decisione e, nel 1988 alle Olimpiadi di Seoul (Corea del Sud) vince l'oro sui 100 metri con il nuovo record di 9"79. Ma le analisi del sangue del controllo anti-doping evidenziano che l'atleta fà uso di steroidi già da molto tempo: il canadese viene squalificato dalle gare e gli vengono tolti primati e medaglie. Scoperto nuovamente a fare uso di steroidi, nel 1993 viene radiato a vita dalle competizioni. Nel dicembre 2006 Ben Johnson dichiara di voler far riaprire il suo caso legato al doping alle Olimpiadi 1988 in quanto si dichiara vittima di una cospirazione ai suoi danni da parte degli americani, in particolare di personaggi molto vicini a Carl Lewis e nel maggio 2008 Ben dichiara di essere in possesso di alcune prove che dimostrerebbero la sua innocenza, tra cui spicca una registrazione di un discorso fatto in un incontro tra lui, il suo legale e un uomo che dichiara di essere colui che ha messo in una sua bibita una quantità di sostanza illegale sotto il profilo sportivo che lo avrebbe fatto risultare positivo al test dopo la vittoria a Seoul. Il 20 maggio 2015 Johnosn è ricoveratonell' ospedale San Luca di Livorno per un malore, mentre stava seguendo gli allenamenti della sua atleta moldava Alina Cravcenco.