Il 22 settembre 1980 a Stettino (Polonia) i primi contatti tra il governo e il Comitato di sciopero interaziendale rendono noti al mondo gli accordi di Danzica e Stettino e la nascita di Solidarnosc (solidarietà) è uno degli eventi simbolo dello sgretolamento dei Paesi dell'Europa dell'est. Tutto ha origine dallo sciopero a oltranza dei dipendenti dei Cantieri Navali di Danzica, guidati da un operaio di nome Lech Walesa. Personaggio dal carattere forte e dai radicati principi morali (è un fervente cattolico), lo sconosciuto leader operaio diventa presto un idolo del suo popolo e un simbolo mondiale. L'impatto con il potere filosovietico di Varsavia è inevitabilmente drammatico: nel 1981 il governo guidato dal generale Wojciech Jaruzelski dichiara Solidarnosc fuorilegge e Walesa finisce in carcere. Ma il processo di democratizzazione è ormai inarrestabile e grazie anche alla pressione internazionale (nel 1983 Walesa è insignito con il Nobel per la pace) Solidarnosc riesce a realizzare la propria piattaforma politica affermando i principi di democrazia e di libertà non solo nel mondo del lavoro ma anche nella società e nelle istituzione. Apice di questo cammino, esplicitamente sostenuto da Giovanni Paolo II, primo papa polacco, sono le elezioni del 1990: Solidarnosc con il 74,2% dei voti conquista tutti i seggi del Parlamento e Walesa viene acclamato presidente. Dopo appena cinque anni la tendenza è già invertita: Walesa è di nuovo in lizza ma i polacchi scelgono come loro presidente l'ex comunista Kwasniewski.