Il 20 settembre 1880 nasce a Casale Monferrato (Alessandria) il generale Ugo Cavallero che si segnala per l'attività di traduttore dal tedesco e dall’inglese di opere di carattere geografico e storico. Generale di  Brigata alla fine della Prima guerra mondiale, nel giugno 1920 entra alla Pirelli divenendo direttore centrale. Tornato in servizio nel maggio 1925, Cavallero diventa sottosegretario per la guerra. Senatore nel 1926 e generale di divisione nel 1927, Cavallero entra in conflitto con Badoglio, si dimette una seconda volta e assume la presidenza della Ansaldo. Richiamato nuovamente in servizio nel novembre 1937, Cavallero è promosso generale di corpo d’armata ed inviato in Africa orientale dove, nel gennaio 1938, diventa comandante delle truppe e, il 10 maggio 1940, promosso Generale d’armata per meriti di guerra;  il 6 dicembre 1940 diventa Capo di Stato Maggiore Generale, in seguito alle dimissioni di Badoglio, e Maresciallo d’Italia l'1 luglio 1942. Nel gennaio 1943 Cavallero è rimosso dall’incarico e fatto arrestare da Badoglio prima il 25 luglio, liberato per ordine del re, e poi il 22 agosto 1943. Liberato dai tedeschi il 12 settembre 1943, viene portato a Frascati (Roma), presso l’alto comando germanico perché Hitler vuole affidargli le forze italiane decise a continuare la guerra al fianco dei Tedeschi. Cavallero rifiuta e viene  trovato ucciso nel giardino dell’albergo Belvedere  con un colpo di pistola alla tempia destra, ma lui era mancino!, il 14 novembre 1943, giorno fissato per il trasferimento a Monaco (Germania). Cavallero è medaglia d'argento e di bronzo al valor militare.