Il 13 settembre 2000 a Milano, in una sala operatoria dell'ospedale Niguarda inizia il parto di Mariella Mazzara, 31 anni, di Trapani, al sesto mese di gravidanza di otto gemellini. Margherita, viene fatta nascere in anticipo perché portatrice di un'infezione che può compromettere gli altri. Pesa 500 grammi scarsi e le sue condizioni vengono definite gravi. Il 17 settembre Mariella dà alla luce con parto naturale un altro bimbo: a quel punto i medici decidono di intervenire e di far nascere con parto cesareo gli altri sei gemellini, ma l'ultimo, Angelo Gabriele, non ce la fa a sopravvivere. Le condizioni dei piccolini, quattro femmine e tre maschi, vengono definite discrete dai medici che tuttavia avvertono che i “rischi sono ancora alti”. Il 18, muore un'altra gemellina, Cristina, che non riesce a superare un'emorragia. Intanto, la madre sta meglio, ma viene messo in discussione l'operato del ginecologo che l'ha seguita, Salvatore Pollina, e che ha provocato l'eccezionale gravidanza con un intervento di stimolazione ovarica. Il 20, accompagnata dal marito, Mariella Mazzara vede per la prima volta i suoi bambini; qualche ora dopo muore anche un terzo gemellino, Girolamo.