Il 12 settembre 2000 si uccide a Milano ingerendo un flacone di barbiturici il principale protagonista dello scandalo sanità, Giuseppe Poggi Longostrevi, Longostrevi tenta già il suicidio nel giugno 2000. L’inchiesta sul "Re Mida" della sanità milanese, comincia nel luglio 1996 quando dalle indagini di alcuni pubblici ministeri, si scopre che Poggi Longostrevi corrompe molti medici di base affinché prescrivano esami da eseguire nel suo Centro di Medicina Nucleare. A ciascun medico vengono dati dalle 50 alle 100 mila lire e molti regali per prescrivere esami scintigrafici e il 15 per cento del valore degli altri esami di laboratorio. Molti di quegli esami, in realtà, non vengono neppure eseguiti. In molti casi alle prescrizioni vengono aggiunti altri esami per garantire alla struttura di Poggi la possibilità di aumentare gli introiti dei rimborsi delle Usl.