L'8 settembre 1870 una lettera autografa del re Vittorio Emanuele II viene consegnata a Papa Pio IX dal conte Gustavo Ponza di San Martino, senatore del Regno. Nell'epistola al "Beatissimo Padre" Vittorio Emanuele, dopo aver paventato le minacce del «partito della rivoluzione cosmopolita», esplicita «l'indeclinabile necessità per la sicurezza dell'Italia e della Santa Sede, che le mie truppe, già poste a guardia del confine, inoltransi per occupare le posizioni indispensabili per la sicurezza di Vostra Santità e pel mantenimento dell'ordine». Il re assicura la piena libertà nell'esercizio del suo ministero religioso e chiede di poter occupare pacificamente Roma.