Il 2 settembre 1840 nasce a Catania lo scrittore Giovanni Verga, l'esponente più rappresentativo, del Verismo. I suoi romanzi giovanili riflettono gli ideali risorgimentali poi Verga si stabilisce a Milano, dove frequenta i salotti intellettuali e gli ambienti della Scapigliatura, si dà alla vita mondana e agli amori. Tra il 1866 e il 1875 Verga raggiunge il successo con una serie di romanzi che narrano vicende passionali ambientate nel mondo aristocratico. Nel frattempo Verga amplia i suoi riferimenti culturali: legge i realisti francesi ,mentre in Italia si apre il dibattito sulla questione meridionale: in questo clima nasce il suo progetto di un ciclo di cinque romanzi ambientati in Sicilia ( I Malavoglia, Mastro don Gesualdo, La duchessa di Leyra, L'onorevole Scipioni, L'uomo di lusso) ma le cupe storie di contadini e pescatori risultano sgradevoli: “i Malavoglia” fanno fiasco; “Mastro don Gesualdo” và meglio ma non raggiunge il successo dei romanzi mondani. Periodicamente Verga torna a narrare storie sentimentali borghesi; è il caso del romanzo “Il marito di Elena”, definito dallo scrittore “una ciambella riuscita senza buco”. Dei suoi testi per il teatro quello che ha maggior successo è “Cavalleria rusticana” (1884), storia a forti tinte di un “delitto d'onore”. Nel 1893 Verga torna definitivamente a Catania, dove muore il 27 gennaio 1922.