Il 27 agosto 1950 a Torino, in una stanza dell'Albergo Roma, si uccide ingerendo 16 bustine di sonnifero lo scrittore, poeta e traduttore Cesare Pavese, fresco vincitore del Premio Strega per "La bella estate". Pavese nasce il 9 settembre 1908 a Santo Stefano Belbo (Cuneo) e ha un'infanzia tormentata che lo segna per tutta la vita. All'università a Torino si appassiona alla letteratura americana, ma deve laurearsi in letteratura francese, anche se la tesi è "Sulla interpretazione della poesia di Walt Whitman", grazie a Leone Ginzburg. Sempre nel 1930 Pavese inizia, per guadagnare, l'attività di traduttore in modo sistematico (traduce Moby Dick,per 1000 lire), alternandola all'insegnamento della lingua inglese, e poi ottiene supplenze. Intanto comincia a scrivere poesie e racconti. Nel 1934 inizia a collaborare con la Einaudi, poi nel 1935 è mandato al confino e dal 1937 riprende le traduzioni e viene assunto alla Einaudi per 1000 lire al mese. Dopo la guerra Pavese si iscrive al Pci e collabora a "L'Unità". Intanto continua a scrivere freneticamente romanzi e poesie mentre la sua vita sentimentale è un continuo fallimento.