Il 16 agosto 1920 a New York (New York, Usa) il giocatore dei Cleveland Indians Ray Chapman viene colpito alla tempia sinistra. Morirà il giorno dopo in ospedale. Si tratta del secondo giocatore della Major League di Basebail a perdere la vita in un incontro. Sul diamante si affrontano Cleveland Indians e New York Yankees, due delle formazioni più quotate del campionato. La partita è tesa, entrambi i tecnici decidono di schierare i migliori lanciatori a loro disposizione, così sulla montagnetta si presenta Carl Mays per gli Yankees. Nel corso del quinto inning Mays lancia un forte “sottomarino”, tiro potentissimo, molto tecnico e particolarmente difficile da eseguire, che colpisce Champman in pieno volto. Il battitore degli Indians, che rimane immobile, quasi non avesse nemmeno visto il lancio, barcolla e cade a terra tramortito. Per anni Mays viene accusato di aver colpito volontariamente Champman e vengono rivolte a lui accuse molto pesanti. Tuttavia il giocatore degli Yankees si difende sempre affermando che nessun lanciatore, pur bravo che sia, riuscirebbe a colpire apposta l’unico punto mortale nella testa di un uomo. Nonostante la tragedia, ci vorranno più di vent’anni prima che la Lega renda obbligatorio l’uso del casco protettivo.