Il 6 agosto 1980 muore a Forte dei Marmi (Lucca) il pittore, scultore e incisore Marino Marini, noto soprattutto per le sue sculture di cavalli e cavalieri. Marini nasce il 27 febbraio 1901 a Pistoia e studia pittura all'Accademia di belle arti di Firenze e in seguito si perfeziona nella scultura a Parigi. Dal 1929 al 1940 insegna alla Scuola d'arte della Villa Reale di Monza. Marini è influenzato soprattutto dalla scultura dell'antichità romana, etrusca e greca. Nel 1936 comincia a creare una serie di sculture che rappresentano cavallo e cavaliere, traendo spunto da figure provenienti da antiche tombe cinesi. I suoi materiali preferiti sono il bronzo, il legno e il gesso. Marini scolpisce anche ritratti di grande intensità psicologica, come quello di Igor Stravinskij (1950, San Francisco Museum of Fine Arts), e sensuali nudi femminili. Verso la fine della sua carriera si nota l'insorgere di una tendenza all'astrazione. Nel 1973, la donazione alla città di Milano di molte opere dell'artista è seguita dall'inaugurazione del Museo Marino Marini; una galleria analoga è aperta a Firenze nel 1988.