Il 5 agosto 1990 viene approvata dal Senato la legge Mammì sull'emittenza radiotelevisiva che entra ufficialmente in vigore il 23 agosto 1990. La legge regola l'emittenza televisiva consentendo, tra l'altro, anche ai network l'uso della diretta televisiva. Forti contrasti al Governo per l'approvazione della legge con il PSI e i ministri democristiani di sinistra. Il dibattito molto acceso porta alle dimissioni di 5 ministri (della Difesa, della P.Istruzione, del Mezzogiorno, Agricoltura, Partecipazioni Statali). E' una delle più gravi spaccature verificatesi nella Democrazia Cristiana. La legge Tv, che regola inoltre il numero e l'intensità degli spot pubblicitari, viene approvata con 335 voti a favore e 230 contrari.