Il 4 agosto 2010 a Bologna la Guardia di Finanza dell'Emilia Romagna arresta due imprenditori e scopre oltre un migliaio di imprese cinesi impegnate nel settore tessile che evadono il fisco per centinaia di milioni di euro. Le imprese, secondo quanto ricostruito dai militari, sono sparse su tutto il territorio nazionale e sono tutte riconducibili a cinesi. Avrebbero evaso almeno 300 milioni di euro impiegando, tra l'altro, diversi operai clandestini, sempre di nazionalità cinese. Dalle indagini e' inoltre emerso che a fornire la consulenza alle imprese per evadere il fisco, sono commercialisti cinesi laureati a pieni voti nelle università italiane.