Il 2 agosto 1990 l'Iraq invade il Kuwait, premessa alla guerra del Golfo e l'8 agosto ne decreta l'annessione come sua 19^ provincia. Il 3 agosto USA e URSS intimano al governo di Bagdad di ritirare immediatamente le sue truppe dal Kuwait ed esortano tutti i Paesi a interrompere le forniture di armi all'Iraq. Si tratta della prima dichiarazione comune dei due paesi dopo la 2^ Guerra mondiale. Anche la Lega Araba condanna l'invasione del Kuwait. In Italia il Consiglio dei ministri sospende l'esportazione di armi all'Iraq. L'O.N.U. decreta l'embargo totale verso il Paese invasore. Contestualmente gli Stati Uniti, su invito dei governi kuwaitiano e saudita, iniziano l'operazione “Scudo del deserto”, inviando nella Penisola Arabica ingenti quantitativi di mezzi e di truppe che vengono affiancate da quelle di molti Paesi arabi e di numerose altre nazioni, tra cui la Gran Bretagna, la Francia, l'Italia. La risoluzione Onu del 28 novembre 1990 stabilirà un ultimatum: entro il 15 gennaio 1991 l'Iraq deve ritirarsi. Dopo 24 ore dalla scadenza fissata, le forze alleate lanciano l'operazione "Tempesta nel deserto" (Desert Storm). L'Iraq subirà un devastante bombardamento. Il 24 febbraio inizierà la penetrazione terrestre: in quattro giorni il Kuwait tornerà libero.