Il 10 luglio 1930 viene arresta ad Acqui Terme (Alessandria) Camilla Ravera insieme a due componenti del centro interno, costituitosi da poco più di un mese, Bruno Tosin ed Ergenite Gilli. Eros Vecchi, un altro dirigente comunista inviato in Italia per ricostituire le fila dell'organizzazione clandestina del Partito, risulta poi essere il responsabile dell'arresto dei tre compagni. A dirigere il centro interno viene quindi inviato Pietro Secchia. Camilla Ravera nasce il 18 giugno 1889 ad Acqui Terme (Alessandria). Per anni insegnante elementare, aderisce al Partito Socialista e nel 1919 è protagonista, con Antonio Gramsci, del gruppo torinese “Ordine Nuovo” e nel 1921, al teatro Carlo Goldoni, è tra i fondatori del Partito Comunista d’Italia di cui assume la guida dell’organizzazione femminile e fonda il periodico “La Compagna”. Dopo l’inizio della dittatura fascista fugge all’estero e, nel 1927, assume la segreteria del Pcd’I che tiene fino al 1930. Nel 1939, insieme a Umberto Terracini, condanna il patto russo-tedesco per la spartizione della Polonia e viene espulsa dal Partito. Nel dopoguerra la linea togliattiana assunta dal Partito Comunista Italiano le permette di ritornare nel partito per cui è eletta nel 1946 al comune di Torino e che poi rappresenta in Parlamento dal 1948 al 1958. Nel 1982 il Presidente della repubblica Sandro Pertini la nomina senatrice a vita. Camilla Ravera muore il 14 aprile 1988 a Roma.