Il 6 luglio 2000 muore a Varsavia (Polonia) il pianista e compositore Wladyslaw Szpilman, ideatore dell'Unione degli Autori di Musica popolare della Polonia. Szpilman nasce il 5 dicembre 1911 a Sosnowiec (Polonia) in una famiglia di musicisti: padre violinista e madre pianista. Studia all'Accademia Chopin di Varsavia e ottiene una borsa di studio dal 1931 al 1933 presso l'Accademia delle Arti di Berlino dove studia pianoforte. Tornato a Varsavia suona dal 1935 il piano per la Radio polacca e con il violista Bronislav Gimpel costituisce il Quintetto di Varsavia. Compone le sue prime opere sinfoniche, un concerto per violino, un concerto per pianoforte e orchestra, la suite per pianoforte Zycie Maszyn (La vita delle macchine), nonché colonne sonore per film, lieder e chansons. L'attività di Szpilman cessa bruscamente il 23 settembre 1939 durante un bombardamento di Varsavia da parte dell'aviazione tedesca. In quanto ebreo subisce le umiliazioni e le privazioni dovute alla politica antisemita dell'occupante, che lo portano al Ghetto di Varsavia dove scrive un libro autobiografico (Una città muore ovvero "Il pianista"), pubblicato la prima volta in Polonia nel 1946. Szpilman scrive complessivamente diverse sinfonie, mezzo migliaio di canzoni (di cui 150 di grande successo), musica per film e di trasmissioni radiofoniche. Nel 1961 organizza il festival delle canzoni di Sopot (Polonia) Dal suo libro autobiografico "Una città muore ovvero Il pianista" viene tratto il film omonimo diretto da Roman Polanski, uscito nel 2002, vincitore della Palma d'Oro al 55° Festival di Cannes, nel quale Szpilman è interpretato da Adrien Brody, che per tale ruolo ottiene l'Oscar come miglior attore.