Il 2 luglio 1940 nell'Atlantico, a nord ovest delle coste irlandesi - coordinate 56°30′N 10°38′W / 56.5, -10.633 - l’ultimo siluro viene lanciato da un U-47 tedesco ed è strage. L’Arandora Star è una nave da crociera trasformata in prigione dalle forze di sicurezza inglesi quando il regime fascista italiano dichiara guerra alla “perfida Albione” e, nel giro di poche ore migliaia di italiani che vivono e lavorano pacificamente da tanti anni sul suolo britannico vengono considerati “alien enemy”, caricati su una nave e mandati verso il Canada in un campo di lavoro. Ma l’Arandora Star non porta nessun distintivo della Croce Rossa e ha un cannone posizionato a prua per cui il comandante dell’U-Boat tedesco pensa che sia una nave come tante di quelle che ha già attaccato e colpito durante le ultime settimane. Muoiono 446 italiani e circa 200 tra austriaci, inglesi e tedeschi nelle gelide acque del mare del Nord. Si salvano 586 persone portate in salvo dall'incrociatore canadese St. Laurent. Il comandante dell'Arandora Star Edgar Wallace Moulton, il comandante del St. Laurent Harry DeWolf e il capitano tedesco Otto Burfeind prigioniero imbarcato ottengono riconoscimenti per il loro eroismo. Agli internati superstiti non vengono riconosciuti i diritti civili nonostante tutto; molti di loro vengono deportati nelle colonie britanniche dell'Oceania. I famigliari delle vittime non hanno mai ricevuto scuse ufficiali, né un risarcimento.