Il 26 giugno 1920 ad Ancona, nella caserma Villarey, "Pronunciamento" dell'11° reggimento bersaglieri in partenza per l'Albania. Si tratta della rivolta di Ancona del meglio nota come "la rivolta dei bersaglieri" in quanto prende l'avvio dalla loro caserma di Ancona, quando i soldati si ribellano all'ordine di imbarcarsi per andare in Albania. Il pronunciamento dei bersaglieri sfocia subito nelle strade di Ancona ed è prontamente appoggiato da una larga parte del popolo anconetano che per tre giorni, armi in pugno, combattendo nelle strade, tiene in scacco le forze di polizia e le guardie regie. Alla fine le forze dell'ordine hanno la meglio solo grazie alla superiorità numerica (giungono rinforzi da varie città del centro) e al migliore armamento rispetto ai rivoltosi. Nei giorni successivi per "solidarietà" ai militari si organizzano altre manifestazioni in varie città d'Italia.