Il 23 giugno 1980 a Roma il sostituto procuratore della repubblica Mario Amato, viene ucciso con un colpo alla nuca da un terrorista dei Nuclei armati rivoluzionari. Amato è titolare di numerose inchieste a carico dell’eversione nera. L’omicidio viene rivendicato il giorno dopo dai NAR. A seguito dell'omicidio, i magistrati della Procura capitolina proclamano due giorni di sciopero per protesta sostenendo che Mario Amato non è stato adeguatamente protetto. Per l’assassinio di Amato vengono condannati all’ergastolo i terroristi di destra Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Gilberto Cavallini.