Il 18 giugno 2010 muore attorno alle 13.45 a Tias (Spagna) nella sua residenza alle Isole Canarie lo scrittore portoghese Josè Saramago. Il premio Nobel 1998 nasce il 16 novembre 1922 ad Azinhaga (Portogallo). Il suo primo romanzo in stile realista, 'Terra del peccato', è del 1947. Nel 1959 si iscrive al Partito Comunista che, sotto il regime di Salazar, opera in clandestinità. Negli anni Sessanta diventa uno dei critici più seguiti del paese e nel 1966 pubblica la sua prima raccolta di poesie, 'I poemi possibilì". Diventa quindi direttore letterario e di produzione per dodici anni di una casa editrice e dal 1972 al 1983 curatore del supplemento culturale del Diario de Lisboa. Dopo la Rivoluzione dei Garofani nasce un Saramago diverso (vice direttore del quotidiano Diario de Noticias nel 1975 e quindi scrittore a tempo pieno) che libera la narrativa portoghese dalle radici del passato e anche per questo riceverà nel 1998 il premio Nobel per la letteratura. Saramago è uno dei sostenitori dell'iberismo, il movimento che propugna l'unificazione di Spagna e Portogallo, i due paesi della penisola iberica, cui dedica anche il romanzo 'La zattera di pietra'.