Il 17 giugno 1900 nasce a Wegeleben (Germania) Martin Bormann, ministro della propaganda di Hitler. Martin Bormann nel 1933 diventa segretario personale di Rudolf Hess, carica che mantiene fino al 1941. Bormann è particolarmente duro contro le chiese e di ogni tipo di religione all'interno dei nazionalsocialisti, e proibisce l'iscrizione al partito dei preti, degli scienziati cristiani, e degli studiosi di teologia, poi cerca di impedire l'insegnamento di qualsiasi forma di religione nelle scuole. Quando Hess nel 1941 vola a Londra (Inghilterra) per cercare di fare una trattativa di pace anglotedesca Martin Bormann gli usurpa il posto, diventa il capo della Cancelleria di Hitler in veste di capo del partito nazionalsocialista e nell'aprile del 1943 diventa il segretario personale di Hitler. Ottenendo poteri straordinari superiori a quelli dei suo predecessori praticamente controlla tutte le maggiori attività del Reich. Martin Bormann forse è l'unico che può influenzare Hitler ma il suo valore come stratega è assolutamente zero. Martin Bormann non viene mai imprigionato ma è condannato a morte in contumacia durante li processo di Norimberga (Germania). Probabilmente muore il 2 maggio 1945 a Berlino (Germania) cercando di fuggire dalla Cancelleria di Berlino assediata dai Sovietici.