L'11 giugno 1970 muore a New York (New York, Usa) il premier della Repubblica Russa Aleksandr Kerenski che vive negli Stati uniti dal 1940. Kerenski nasce il 4 maggio 1881 a Simbirsk (Russia). Nel 1904 si laurea in giurisprudenza all'Università di San Pietroburgo (Russia) e nel 1905 aderisce al Partito socialista rivoluzionario difendendo poi, fino al 1912, persone coinvolte in processi politici. Nel 1912 viene eletto alla Duma. Con la Rivoluzione di Febbraio, il 27 febbraio 1917, Kerenski diventa presidente del comitato esecutivo del neocostituito Soviet - Consiglio dei lavoratori e dei soldati. Il 2 marzo 1917 viene nominato Ministro della guerra nel primo governo provvisorio di Georgi Furst Lwow, sebbene il Soviet abbia escluso la collaborazione a un governo borghese. Il 19 maggio Kerenski viene confermato Ministro della guerra nel nuovo governo di coalizione liberalsocialista. Il 18 giugno 1917 su pressione dell'Entente da l'ordine per un'offensiva contro le truppe tedesche in difesa dell'armata francese sul fronte occidentale ma l'iniziativa fallisce e porta al crollo dell'armata russa. Il 21 luglio 1917 diventa capo di un governo socialista-liberale. Il 9 settembre 1917 sventa un tentativo di colpo di stato del comandante in capo dell'esercito generale Lawr Kornilow (1870 - 1918) e assume il comando delle forze armate. Il 14 settembre 1917 proclama la Repubblica Russa. Il 25 ottobre 1917, con la Rivoluzione d'Ottobre, i bolscevichi occupano il Palazzo d'Inverno nel quale si è ritirato il governo Kerenski senza adeguata protezione militare e arrestano tutti i ministri. Kerenski però riesce a sottrarsi alla cattura e il 20 giugno 1918 arriva a Londra (Inghilterra) per poi spostarsi a Parigi (Francia) dove, dal 1922 al 1932, pubblica un giornale per gli emigranti russi con ampie considerazioni sulla rivoluzione russa.