Il 10 giugno 1800 il 17enne francese Henry Beyle (conosciuto come scrittore con lo pseudonimo di Stendhal) entra in Milano al seguito dell'esercito napoleonico, di cui è sottotenente dei Dragoni. Amante dell'arte e appassionato dell'Italia, dove vive a lungo soprattutto a Milano, esordisce in letteratura nel 1815 con le biografie su Haydn, Mozart e Metastasio, seguite nel 1817 da una "Storia della pittura in Italia" e dal libro di ricordi e d'impressioni "Roma, Napoli, Firenze". Quest'ultimo fu firmato per la prima volta con lo pseudonimo di Stendhal, nome forse ispirato alla città tedesca di Stendal, dove nacque l'ammirato storico e critico d'arte Johann Joachim Winckelmann.I suoi romanzi di formazione "Il rosso e il nero" (1830), "La Certosa di Parma" (1839) e l'incompiuto "Lucien Leuwen", scritti in una prosa essenziale che ricerca la verità psicologica dei personaggi, fanno di Stendhal, con Balzac, Dumas, Hugo, Flaubert, Maupassant e Zola, uno dei maggiori rappresentanti del romanzo francese del XIX secolo: i suoi protagonisti sono giovani romantici che aspirano alla realizzazione di sé attraverso il desiderio della gloria e l'espansione di sentimenti appassionati.