Il 5 giugno 1980 muore a Roma lo scrittore e politico Giorgio Amendola, figlio del deputato liberale Giovanni. Giorgio nasce il 21 novembre 1907 a Roma, aderisce al Partito comunista nel 1929. Arrestato e condannato al confino dal Tribunale speciale, dopo la caduta del fascismo svolge un ruolo di dirigente nella Resistenza. Dal 1948 alla morte è deputato del Partito comunista italiano, al cui interno ricopre importanti incarichi, favorendone l'avvicinamento alla linea politica delle socialdemocrazie europee. Il giorno successivo alla sua scomparsa muore anche la moglie Germaine Lecocque.